La barca ep. 06
Il problema vero è come tenerla ferma. Cioè, se la appoggi per terra e ti ci siedi sopra rischi di romperla sempre.
Eppure un modo ci sarà. E parlarne, guardandola, è lo sport preferito da me e da chi ha lavorato a questo divano.
Ferro battuto? Tronchi scavati? Due cunei?
Alla fine la soluzione è sempre la più semplice.
Come se ci fosse una proporzione tra il tempo passato a trovare un’idea ingegnosa e la soluzione: basta prendere quattro legni lunghi e appoggiarli sotto. Due davanti e due dietro. La barca è stabile. Se qualcuno la comprasse, magari, studieremo una soluzione di design per rendere il concetto di stabilità ancora più concreto.
Per ora è un equilibrio instabile.
Come il mio. Equazione imperfetta che porta ad uno zero come risultato. Uno zero positivo, direi.
Bere tanto campari + correre tanto + fatica in un gruppo + prendere botte + prendere a parole ingenerosamente dei ragazzi che combattono per tenere in mano una palla nemmeno rotonda + l’ultimo amaro e me ne vado + tornare tardi e non abbracciare il cuscino + svegliarsi presto + il caffè + il saggio di chitarra di Anna + Anna.
La somma non ha un numero, ma un valore, ed è una bella cosa.