COMUNICA

Un allenatore parla o troppo o troppo poco. E’ una delle poche certezze di questo lavoro.

Sarà capitato anche a te di parlare troppo con il tuo atleta, di fossilizzarti su discussioni sterili con il tuo dirigente, di non sopportare che l’ego di qualcuno superasse il limite della decenza e incazzarti per scelte e decisioni che non condividi. Queste emozioni, se le hai provate, sai che scatenano reazioni varie, ma spesso poco utili a migliorare la prestazione dell’atleta o della squadra.

E il tuo obiettivo è quello di migliorare le prestazioni, non di parlare. Ma quando comunichi in maniera efficace i risultati arrivano prima e questo lo sai anche tu. Prova solo a pensare alle volte in cui con poche parole hai raggiunto l’obiettivo che avevi in testa, centrato il punto. Sono poche? Lavoriamo per migliorare la percentuale.

Come farlo dipende solo da te e da come decidi di vincere, insieme al tuo atleta, le normali resistenze che il cervello pone al cambiamento. Se non lo sai, infatti il cervello è progettato da madre natura per farti sopravvivere il più a lungo possibile e non per farti avere successo in breve tempo. E noi dobbiamo comunicare al meglio per vincere insieme alle persone con cui lavoriamo questa naturale barriera, la cosidetta Zona di Comfort.

Come primo consiglio dei tanti che ti darò, te ne regalo uno banale, semplice da applicare e utilissimo. Esprimi i comandi in maniera positiva, evita la negatività nelle tue riflessioni al team o all’atleta. Non credo faccia la differenza essere conciso o prolisso (Anche se a volte bisognerebbe darci attenzione), l’importante è che quando comunichi degli obiettivi o dai dei comandi questi siano precisi, positivi e ben formulati così che quando dovrai correggere il gesto tecnico (o altro) potrai andare, con le parole, a toccare nello specifico cosa non funziona e, cosa più importante, dare consigli su come migliorare le cose che il tuo atleta fa già bene.

ESERCIZIO

Cambia la formulazione di queste frasi per renderle più efficaci e modificandole metti esempi concreti del tuo sport.

PER ESEMPIO APPLICATO AL RUGBY: Non fai mai il gesto tecnico nella maniera corretta -> Quando placchi ricorda di spingere con le gambe, la parte finale del placcaggio va bene, concentrati sulla prima parte del movimento e migliora la spinta delle gambe.

Non hai capito niente dell’esercizio

Hai sbagliato tutto, scegli sempre la cosa sbagliata

NON ci sei con la testa, non mi stai ascoltando

Se continuate a non ascoltare sospendo l’allenamento